Enasarco: i consiglieri di minoranza impugnano formalmente il rinvio delle elezioni.
Domenica 29 Marzo 2020

Enasarco: i consiglieri di minoranza impugnano formalmente il rinvio delle elezioni.

Con una lettera ufficiale ai ministri Gualtieri e Catalfo contestano la pretestuosità della delibera approvata a maggioranza il 26 marzo dal Consiglio della Fondazione che differisce “sine die” la scadenza elettorale: “Strumentalizzata l’emergenza sanitaria, la delibera è illegittima e le motivazioni infondate”.

I consiglieri Luca Gaburro, Antonino Marcianò, Alfonsino Mei, Davide Ricci e Gianni Guido Triolo del CdA Enasarco hanno impugnato formalmente la delibera approvata a maggioranza il 26 marzo scorso dallo stesso Consiglio di Amministrazione. Il provvedimento infatti rinvia “sine die” le elezioni telematiche per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati.

Con una PEC indirizzata ai ministri vigilanti, Roberto Gualtieri dell’Economia e delle Finanze e Nunzia Catalfo del Lavoro, i cinque consiglieri contestano le motivazioni, la finalità e la legittimità della delibera.

Per Luca Gaburro, Antonino Marcianò, Alfonsino Mei, Davide Ricci, e Gianni Guido Triolo “la maggioranza del CdA Enasarco – scrivono nella lettera – ha strumentalizzato l’attuale situazione dell’emergenza Covid-19 per attuare un colpo di mano e congelare l’attuale governance della Fondazione Enasarco, forse per finalità politiche particolari ed egoistiche, vieppiù nell’attuale momento di emergenza sanitaria, sociale e di criticità economica”.

Nella loro lettera i ricorrenti contestano le due motivazioni tecniche addotte dalla maggioranza dei consiglieri di Enasarco. E in particolare sottolineano che:

  1. Tutte le altre casse previdenziali private con elezioni telematiche in questo periodo (Inarcassa, Enpam ed Epap) hanno svolto e stanno regolarmente svolgendo le operazioni elettorali;
  2. L’Enasarco ha da sempre adottato le procedure di votazione elettronica che non sono dunque un ripiego ma la formula statutaria regolare;

Inoltre, la pretesa sospensione del voto, prorogherebbe in carica un CdA che nella sua gestione “si è già e più volte reso passibile di gravi contestazioni”. Il riferimento è in particolare all’ “Ispettorato Generale di Finanza” che dopo l’ultima verifica amministrativa ha mosso una serie di gravi rilievi relativi alla gestione del patrimonio e all’organizzazione generale.

In attesa del pronunciamento dei Ministeri competenti, gli stessi consiglieri si riservano eventuali ulteriori iniziative a tutela della Fondazione e del futuro dei suoi iscritti.


Domenica 29 Marzo 2020

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